Tenpō Goryō Ban Kin
(天保五両判金)


(Ginza Coins Collection, Tokyo. Reproduction authorized. © All rights reserved.)
Dopo la cessazione della coniazione delle monete Kyōhō Ōban Kin, la famiglia Gotō Shirobei, storicamente incaricata della produzione delle prestigiose monete Ōban, si trovò in difficoltà economiche. Per rilanciare la propria attività, il quindicesimo capofamiglia, Gotō Shinjō, propose l’introduzione di una nuova moneta d’oro da cinque ryō, da immettere nel mercato di Kyoto, dove l’oro circolava attivamente. Sebbene una proposta simile fosse già stata respinta in passato, nel 1837 lo shōgun Tokugawa Ieyoshi ne autorizzò finalmente l’emissione. Secondo alcune interpretazioni, la nuova moneta poteva anche simboleggiare l’inizio del mandato dello shōgun. Tuttavia, il controllo della produzione non fu affidato alla linea Gotō Shirobei, ma alla famiglia Gotō Shōzaburō, già responsabile della zecca Kinza e della produzione delle monete d’oro ordinarie. La scelta fu giustificata dalla destinazione d’uso della moneta da cinque ryō, pensata per la circolazione quotidiana, a differenza delle Ōban, riservate a usi cerimoniali. La nuova moneta, denominata Goryō Ban, riportava il sigillo kao Mitsutsugu, come le altre monete auree ufficiali. La produzione continuò fino al 1843, quando si scoprì che il peso di cinque monete da un ryō superava quello di una singola Goryō Ban, segnalando un contenuto d’oro inferiore al dovuto. Questa discrepanza minò la fiducia pubblica e portò al rapido ritiro della moneta. Si sospetta che lo shogunato avesse ridotto volutamente il contenuto d’oro per ottenere maggiori entrate, ma l’operazione si rivelò fallimentare e danneggiò la credibilità della moneta.
Nome della moneta | Tenpō Goryō Ban Kin |
Trascrizione in giapponese | 天保五両判金 |
Periodo storico | Periodo Edo (1603-1868 d.C.) |
Anno di coniazione | 1837 – 1843 d.C. |
Localizzazione cronologica | Giappone |
Luogo di coniazione (zecca) | Edo, Kyoto |
Autorità emittente | Clan Tokugawa (Tokugawa Tsunayoshi) |
Funzione | Monetazione effettiva Valore 5 Ryō |
Materiale | Oro (84.2 %) Argento (14.3 %) Altro (1.5 %) |
Forma | Ovale |
Altezza | 9.5 cm |
Larghezza | 5.4 cm |
Peso | 33.7 g |
Tecnica di produzione | Fusione in stampo e battitura manuale |
Testo e simboli anteriore (dritto) | Sigillo Gosan Kiri inscritto in una forma a ventaglio. Scritta Go Ryō五両 (5 Ryō con numero stile Daiji) Scritta Mitsutsugu光次 e Kao Sigillo Gosan Kiri inscritto in una forma a cerchio |
Testo e simboli posteriore (rovescio) | * Carattere Ho 保 ad indicarne l’era Kao in stile farfalla * * Sigilli Zajinin 座人印 Dōryōin 棟梁印 (produttori) |
Calligrafo / artista | Gotō San’emon Mitsumichi |
Riferimenti museali | |
Numero esemplari noti | Molto rari; conservati pochi esemplari |
* Una variante di prova che presenta, sul retro, al posto della lettera Ho 保 la lettera Ten 天, custodita presso il Currency Museum Bank of Japan.
** Combinazione di sigilli degna di nota Daikichi con il significato di “Grande Fortuna” 大吉
Fonti e Bibliografia
L’oro dei Tokugawa, Alberto Rolfini, 2025
瀧澤武雄, 貨幣 Takizawa Takeo, Kahei Nipponshi sho Hyakka 1999